Il sardo in TV ed alla radio

Questo guest post è stato scritto da Alesci P

C’è una cosa della quale qualsiasi Mix Radio The Console Mixer Dj Music Soundemigrato presto o tardi finisce per sentire la mancanza: la lingua di casa propria. Per quanto si studi bene una lingua straniera, infatti, niente è come fare quattro chiacchiere usando le parole che impariamo da bambini.
Fortunatamente, oggigiorno la tecnologia ci viene in aiuto e così chiamare l’amico o il parente rimasto da un’altra parte del globo diventa questione di pochi minuti. Ma c’è di più. A chi di noi non piace concludere la giornata leggendo un buon libro o magari ascoltando il proprio programma radio o TV preferito? Ebbene, anche questo è possibile. Infatti, anche i programmi televisivi viaggiano nella rete senza curarsi delle distanze, tant’è vero che una delle richieste più ricorrenti degli italiani all’estero è quella di seguire le partite di serie A.

Il mio desiderio era qualcosa di simile, ma più legato alla nostalgia di cui facevo cenno. Per essere precisi, cercavo un notiziario in lingua sarda, come quelli che guardavo da bambino con i miei genitori. La ricerca non è stata semplice agli inizi, per due ragioni. La prima è che non solo le principali reti regionali sarde, ma anche le minori locali, trasmettono la maggior parte dei loro programmi in lingua italiana. La seconda è che le stesse emittenti si affacciano al mondo digitale con una certa timidezza, così i loro siti web sono spesso incompleti e malfunzionanti, al punto che conoscere il palinsesto con una certa precisione diventa impossibile e talvolta si fa fatica anche a trovare il canale o la frequenza a cui sintonizzarsi.

Ora che ho iniziato a muovermi con più disinvoltura in mezzo a questa zona grigia, ho scoperto che i programmi in sardo non sono pochi come temevo. La mia giornata ha presto iniziato ad essere accompagnata dall’ascolto di vari notiziari, ma anche di approfondimenti culturali e qualche programma d’intrattenimento. Ho iniziato a raccogliere i programmi che conosco in una pagina web, che metto volentieri a disposizione di tutti, così che chi ha il mio stesso desiderio non debba fare tutta la ricerca da capo.

Ora che il mio desiderio è esaudito, qualche commento mi pare doveroso.
L’offerta purtroppo non è molto vasta. Come dicevo prima, la maggior parte dei programmi delle reti sarde sono in italiano. Sia chiaro, amo la lingua italiana o non la userei per la scrittura dei miei articoli. Ma questo non vuol dire che non si possa trovare spazio per tutto. Perché i sardi, così bravi a proclamarsi fieri della propria terra, della sua cultura e delle sue tradizioni, sono altrettanto bravi, nei fatti, a svendere tutto questo? Certo, l’italiano ha qualche vantaggio anche per le emittenti. Per esempio non devono scegliere una variante del sardo da usare, né variegare i propri presentatori in modo da far contenti tutti, anche chi invece del sardo parla il catalano, il sassarese, il gallurese, il corso o il tabarchino. Questo, comunque, è a mio parere un falso problema. Come ascoltatore di programmi sia in campidanese che in logudorese, posso testimoniare che dopo una modesta “fatica” nel sintonizzarsi sulla pronuncia, ci si capisce tranquillamente a vicenda e s’impara meglio anche a comunicare con i conterranei che vivono un po’ più in là.

Comunque, come detto, nessuno chiede che tutta la programmazione sia in sardo, ma solo che gli venga dato più spazio ed un uso più generalizzato. Infatti, c’è da dire che, escludendo i notiziari, la maggior parte dei programmi trattano strettamente di cultura sarda. Programmi come questi è bene che esistano, ma rischiano di far diventare la lingua fine a se stessa, mentre sarebbe bello sentirla usata in altri contesti. Ve l’immaginate un bel gioco od un varietà in cui la nostra lingua sia il mezzo di comunicazione e non un espediente per una comicità ormai stantia?
Qualcosa si muove, anche grazie all’amministrazione regionale che ha compreso il bisogno di promuovere l’uso del sardo nei media e vi contribuisce con le leggi 2/2007 e 3/2015. Sta alle reti ora fare buon uso dei contributi e proporre progetti in cui credono seriamente, ma anche ai sardi dare il proprio supporto, anche con nuove proposte.

Il guest blogger
Alesci P è sardo, emigrato, laureato in informatica con la passione per la musica. Attualmente alla riscoperta dell’immenso patrimonio culturale sardo ed in particolare delle lingue parlate nell’isola.