Bilinguismo = Rivoluzione

modello incrementale in sarduGentili Signori e Signore della politica,
scrivo in italiano, ca mi parit ca mi cumprendeis de prus, e scusate l’interferenza della lingua madre/straniera che ogni tanto si insinua nei miei pensieri e mi fait straviai de sa lingua de stadu.
Sulla questione della lingua sarda si scrive e parla tanto, spesso si ragiona di denari, de dinari comenti si narat in sardu, ma il sardo è lingua madre e le madri si amano anche quando sono squattrinate. Ecco ho detto tutto. Il sardo è madre.
Parliamo di nostra madre cercando nelle pieghe del bilancio regionale gli spiccioli per tenerla in vita, a nostra madre destiniamo gli avanzi del nostro pasto, a lei un piccolo spazio con i nostri figli nella scuola, di lei ci ricordiamo solo quando siamo in paese, di lei un pò ci vergognamo.

La cosa a mio avviso, a bisu miu, più grave è che si continua a parlare di inezie, di piccoli interventi, mentre sevirebbe una rivoluzione e la rivoluzione si chiama bilinguismo. Serve subito, adesso, imoi e totu. Non voglio dire che da domani mattina ci deve essere il bilinguismo perfetto, ma vorrei, da subito, un progetto. Vorrei un piano che ci porti al bilinguismo, in 5, 10, 20 anni, nel tempo che serve. Vorrei poter dire che i sardi hanno tracciato una strada che ci porterà al bilinguismo. Vorrei un piano per la scuola, vorrei la scuola bilingue come in Alto Adige e in Valle d’Aosta oppure spiegatemi perchè loro si e noi no, vorrei che i sardi, come gli altoatesini, potessero scegliere tra scuola italiana e scuola bilingue.
Vorrei un piano per ricostituire la comunità dei parlanti, un piano inclusivo aperto a chi ama il sardo. Vorrei un piano per far diventare trendy il sardo, vorrei sentirlo in tv e alla radio che mi racconta il mondo di oggi e non solo quello di ieri, vorrei eventi culturali dedicati alla letteratura sarda, corsi di scrittura creativa in sardo, pubbliche letture di grandi autori, reading e vernissage, vorrei che i politici sardi parlassero in sardo, vorrei che i sardi parlassero in sardo ognuno come sà e inziando a amesturai is fueddus de totu is biddas, chena de si ndi bregungiai.

Vorrei vedere un piano, un progetto, un cronoprogramma, vorrei vederlo implementare giorno dopo giorno e vorrei trovarmi tra vent’anni, si m’agatu, in una Sardegna con bilinguismo perfetto.
Custa est s’ora. Moveisindi.