Qualcosa mi sfugge

Nel dicembre del 2009 la Regione Sardegna, il Servizio Attività Estrattive dell’Assessorato all’Industria, ha rilasciato un permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi alla società Saras s.p.a – Raffinerie Sarde: il Progetto Eleonora. L’area di ricerca si estende all’interno della Provincia di Oristano in un territorio incontaminato, in un contesto amPerimetrazione del progetto Eleonora dal sito del Comitato Civico bientale unico, quello dell’alto campidano e della bassa valle del tirso. Il pozzo esplorativo che darà inizio all’attività sarà realizzato ad Arborea, punto di eccellenza sardo, italiano ed europeo nell’allevamento e produzione agricola.
Qualcosa mi sfugge. Non credo che l’attuale attività agricola sia compatibile con un’attività estrattiva, ma forse mi sbaglio, sicuramente mi sbaglio altrimenti il permesso di ricerca non sarebbe stato concesso. Io credevo che fosse più prezioso quello che sta sopra la superficie rispetto a quello che sta sotto. Immagino lo scenario post industriale, fra uno o due secoli, il territorio stuprato e sterilizzato, ruderi di ferro e cemento, il sottosuolo una gruviera, un equilibrio idrogeologico irrimediabilmente compromesso e immagino il figlio del figlio del figlio di mio figlio che mi dice: ”grazie!”

Qualunque cosa ci sia nel sottosuolo, quel territorio ha una vocazione naturale alla produzione agricola ovvero a sfamare noi e i nostri figli nei secoli dei secoli, è incontaminato, non ha mai avuto industrie, scarichi inquinanti, sfruttamento intensivo inoltre ha due caratteristiche che lo rendono particolarmente prezioso: il terreno è straordinariamente fertile e le condizioni climatiche sono favorevoli a qualunque tipo di coltivazione; due condizioni che non sempre si verificano nello stesso luogo.

Si è formato un comitato per dire NO, gli enti locali del territorio hanno detto, tutti, NO, i politici hanno detto, tutti tranne uno, NO. Gli uomini e le donne del posto non vogliono sfruttare questa ”ricchezza”, e allora perchè…ecco è qui che qualcosa mi sfugge, se chi vive nel posto non vuole, se gli enti locali non vogliono, se i politici non vogliono perchè la questione è ancora aperta? perchè?

Ci sono in Sardegna altri casi simili a questo, in tutti c’è una multinazionale, o una azienda/impresa/società slegata dal territorio che vuole sfruttare qualche risorsa naturale che gli indigeni non sfruttano o non vogliono sfruttare. Una situazione che nella nostra storia si è verificata un’infinità di volte, ora però gli indigeni si sono rotti le palle e alzano la voce. Ora gli indigeni hanno una idea della loro terra, hanno un progetto di vita e un modello economico e di sviluppo e questo dovrebbe essere accettato, messo in discussione forse, ma comunque la gestione e uso del territorio dovrebbe essere nelle mani di chi ci vive. Dove sbaglio, qualcosa mi sfugge?
Ci sono in Italia e nel mondo altri casi simili a questo, ci sono grosse aziende che  girano il mondo alla ricerca di ricchezze naturali da sfruttare, credo sia ora di dire che questo modello è superato, credo che la politica debba lavorare per questo a tutti i livelli. Dovremmo arrivare ad una situazione in cui ogni popolo sia libero di decidere se e come e quando sfruttare le proprie risorse naturali. Dovremmo arrivare ad una situazione in cui tutti i guadagni dello sfruttamento delle risorse naturali di un territorio restino nel territorio inoltre dovremmo individuare e tutelare, prima che siano compromesse, le migliori aree agricole del territorio Sardo, Italiano, Europeo, mondiale, ma queste sono utopie, sono utopie, ora ho capito cosa mi sfuggiva.

2 Risposte a “Qualcosa mi sfugge”

  1. la nuova sardegna: Trivelle, il sindaco di Oristano porge una mano alla Saras
    Guido Tendas interviene a sorpresa sul Progetto Eleonora: «Seguire il percorso previsto dalla Legge: le risposte arrivano dalla Valutazione di impatto ambientale»

    articolo sul sito de La Nuova Sardegna

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