Ecco un carcere sulla via maxima

Si scorge un carcere dalla via maxima e a fine settembre sarà operativo, ci informa un articolo della Nuova Sardegna del 31 luglio 2012, intanto gli addetti concludono le operazioni di allestimento e preparazione dei locali. Finalmente una buona notizia, un opera pubblica realizzata nei tempi stabiliti (o quasi), una moderna struttura che ne sostituirà una in funzione da 80 anni che probabilmente non risponde agli standard di un carcere moderno. Si è parlato spesso, negli ultimi anni, del nuovo carcere e dei problemi sorti durante i lavori, ma nessuno sinora ha messo in dubbio la scelta dell’area su cui l’opera è stata realizzata eppure ci sono dei documenti ufficiali che affermano che quella è una zona a rischio idraulico e pericolo idraulico. Lo dicono le carte del PAI  (Piano Assetto Idrogeologico)  e lo conferma il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (P.S.F.F.) che include l’area in una zona ad alta pericolosità. Verificare per credere. Si potrebbe aggiungere oltre a quanto detto che è stata irrimediabilmente persa una area (223mila metri quadrati) a vocazione agricola, irrigua e particolarmente fertile; che la struttura risulta tuttora priva di viabilità adeguata che sarà realizzata su altro terreno fertile; che in altre aree con pari caratteristiche non è consentita la costruzione di edifici. Un nuovo carcere era necessario, ma proprio lì dovevano costruirlo?

Documenti:
– Il PAI lo si trova sul sito della regione a partire da questa pagina web ma per farsi un idea è sufficiente il sito interattivo di Sardegna Mappe in cui si puo zoomare sull’area interessata ed evidenziare le aree di pericolosità mettendo il segno di spunta su Piano Assetto Idrogeologico nella colonna a sinistra della pagina.
– Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (P.S.F.F.) si può consultare in questa pagina web, specifica per il sub bacino del tirso, da cui è possibile scaricare la mappa e leggere la relazione del P.S.F.F.